Ricostruiamo una città più bella se non ora, quando?
Il Tavolo Ricostruzione Artistica, costituitosi all’interno dell’Assemblea cittadina di L’Aquila, lancia questo appello perché la cultura è valore collettivo e democratico. Siamo convinti che la ricostruzione di L’Aquila, la rinascita dei suoi borghi non possa avvenire senza l’apporto dell’arte e che i progetti, destinati al recupero della città e le stesse opere pubbliche, debbano portare i segni temporali e culturali dei nostri giorni. Chiediamo, quindi, che nella ricostruzione/ripristino degli edifici pubblici trovi applicazione la legge 29 luglio 1949, n. 717.
Facciamo in modo che la manifestazione nazionale del prossimo 20 novembre “SOS L’Aquila chiama Italia” apra la strada alla democrazia culturale; la nostra richiesta di sottoscrizione dell’appello vuole anche riaffermare la necessità del rispetto delle regole, in un Paese in cui molte volte la cultura diventa “lucrosa” emergenza, che significa spesa senza controllo, deroghe alla normativa e delegittimazione delle competenze e professionalità.
Vi invitiamo a sottoscrivere l’appello.
RICOSTRUIAMO UNA CITTA’ PIU’ BELLA
SE NON ORA, QUANDO?
I diritti culturali sono riconosciuti tanto nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’ONU, quanto nella Costituzione Italiana, nella Dichiarazione Universale dell’UNESCO, nella Carta di Nizza. Nella definizione dell’UNESCO, i diritti culturali costituiscono una pietra ancora mancante per la comprensione dell’universalità dei diritti dell’uomo; tutelare e promuovere il diritto all’informazione, al sapere ed alla conoscenza, il diritto a godere delle arti e dei beni culturali significa intendere la cultura come valore collettivo e quindi come crescita civile e democratica, come spinta per lo sviluppo economico dell’intera Nazione.
In un Paese in cui il patrimonio artistico non ha eguali, i tagli del Governo ai Beni Culturali sono irresponsabili. E troppo spesso, da noi, la cultura diventa una lucrosa “emergenza” da far gestire alla Protezione Civile: il che vuol dire milioni di euro spesi senza controllo, deroghe alla normativa e delegittimazioni delle competenze e professionalità. Continua a leggere